sabato 22 dicembre 2012

La storia della fotografia


In questi ultimi giorni abbiamo parlato delle origini della fotografia.
Essendo un'amante della fotografia sia analogica che digitale mi è piaciuto molto vedere com'è nata l'idea e la realizzazione della prima foto.
Tutti considerano come inventore della fotografia Daguerre ma in realtà un altro personaggio prima di lui aveva fatto degli esperimenti ed era riuscito a catturare la realtà su una lastra di metallo ovvero aveva fatto la prima fotografia della storia.
Questo personaggio si chiama Niepce e l'anno in cui riuscì a “scattare” la prima fotografia è il 1826.
L'immagine rappresenta la veduta dalla finestra della sua casa di campagna e non è stata realizzata con i sali d'argento ma usa il bitume di giudea che è un materiale fotoindurente ovvero a contatto con la luce indurisce. Non contento dei suoi risultati si reca a Parigi da un ottico per cercare di capire come poteva migliorarli. Qui conosce Daguerre che fa di tutto per conoscerlo e per iniziare una collaborazione con lui. Ci riesce e grazie agli studi di Niepce e alle sue scoperte riesce a inventare il Daguerotype ovvero un metodo per riprodurre la realtà, per "scattare" una fotografia. Questo successe nel 1839.



Prima fotografia di Niepce del 1826


Strumenti che usava Niepce per fare i suoi esperimenti


Stanza in cui lavorava Niepce e Daguerre


Esempio di Dagueroype


Cofanetto in cui viene messo un Daguerotype per conservarlo

giovedì 6 dicembre 2012

Foro Stenopeico

In data 29 Novembre e 1 Dicembre 2012 abbiamo partecipato a un laboratorio dove abbiamo visto come con una camera oscura ricavata da una scatola di biscotti si possa fare una fotografia in negativo. Questo perchè le parti chiare vengono colpite da più luce e quindi il foglio di carta fotosensibile si annerirà di più e invece le parti scure vengono colpite da meno luce e quindi sul foglio risulteranno bianche. Per trasformare il negativo in positivo siamo andati in camera oscura e abbiamo messo a contatto la foto che abbiamo fatto con la scatola di biscotti co un nuovo foglio di carta fotosensibile. Ci abbiamo appoggiato sopra una lastra di plastica e l'abbiamo esposta alla luce per alcuni secondi (per capire per quanti secondi esporlo abbiamo fatto delle prove). Abbiamo poi immerso il positivo nello sviluppo, nell'arresto e nel fissaggio e abbiamo notato che le parti nere erano diventate bianche e quelle bianche erano diventate nere perchè la luce aveva trapassato maggiormente le parti bianche e quindi si sono scurite sul nuovo foglio di carta fotosensibile. Quindi abbiamo ottenuto un negativo e un positivo.


 
Negativo
 
 
 
 
Positivo 
 
 

 
Camera oscura portatile

sabato 1 dicembre 2012

Camera oscura portatile


In data 23 Novembre 2012 abbiamo costruito una camera oscura portatile partendo da una scatola da scarpe, colore nero, taglierino, forbici, foglio opaco (carta da lucido), lente. Per prima cosa abbiamo tagliato 5 cm da un lato corto della scatola, sul lato opposto abbiamo fatto un foro al centro di circa 2 cm di diametro. Dalla parte tagliata abbiamo ricavato un carrello che ci servirà poi per mettere a fuoco un'immagine. Abbiamo poi colorato tutto l'interno di nero. Davanti al buco abbiamo messo una lente che ha permesso di aumentare la luce e vedere nitidamente un'immagine del soggetto inquadrato. La camera oscura portatile ci permette infatti di vedere un'immagine capovolta e invertita ovvero se noi inquadriamo una persona con alzato il braccio sinistro la vedremo a testa in giù e con alzato il braccio destro.
Questo lavoro ci ha permesso di capire il principio ottico su cui si basa la fotografia

Queste sono alcune immagini di backstage:







Sotto il terremoto

Lunedì 26 Novembre ci siamo recati a Galleria del Premio di Suzzara per  vedere l'istallazione "Sotto il terremoto" ovvero le opere che sono state salvate dal terremoto dello scorso maggio.
All'entrata della sala siamo subito rimasti colpiti dalla posizione dei quadri: erano stati appesi al soffitto attraverso tubi innocenti, gli stessi che vengono usati per sostenere le chiese o gli edifici danneggiati dal terremoto. Ci hanno spiegato che hanno voluto mettere i quadri in questo modo proprio per dare la sensazione di stare sotto il terremoto, da qui prende il nome l'installazione.
Ci hanno poi fatto fare un giro della galleria dove abbiamo potuto osservare le altre opere contemporanee esposte. Per finire ci hanno fatto partecipare a un laboratorio relativo al suono, parole e rumore.
Successivamente ci siamo recati in piazza per vedere i danni del terremoto come ad esempio la cupola della chiesa che è stata appoggiata a terra e la torre che è stata rivestita di tubi innocenti per sorreggerla.

Ecco alcune delle foto che abbiamo fatto quella mattina:

 
Installazione "Sotto il terremoto" vista dal basso

 
Installazione "sotto il terremoto"

 
Opera contemporanea

 
Installazione "Sotto il terremoto" vista dall'alto

 
Torre sostenuta dai pali innocenti

 
Cupola appoggiata a terra